La Fotografia
Bisogna innanzitutto dire che la storia della Fotografia a Cefalù non è stata mai oggetto di studio e indagini e dell’argomento si è parlato soltanto in modo marginale in occasione di mostre, conferenze e pubblicazioni riguardanti la storia locale. L’impatto della fotografia nella società locale e non solo, fu enorme, tutto ciò che prima doveva essere descritto adesso poteva essere visto e fissato nello scorrere inesorabile del tempo; luoghi lontani, monumenti, opere d’arte, fatti ed avvenimenti, la possibilità di poter tramandare la propria immagine ai posteri.
La fotografia ci ricorda ciò che siamo stati e ci permette anche di notare il cambiamento e ricostruire attraverso essa la nostra identità altrimenti affidata soltanto alla memoria.
Essa ci permette di esplorare e conoscere anche la sfera privata dell’uomo, quella non ufficiale, più vera, incontaminata dall’apparire nei documenti fotografici ufficiali, i ritratti che erano quasi d’obbligo nella vita di una persona, perché scandivano e segnavano i momenti più importanti della sua esistenza. Tra un numero di fotografie, è sempre possibile trovare un ritratto ben realizzato dal fotografo del paese che diventava un personaggio importante della comunità, proprio perché dal suo studio, passavano quasi tutti gli abitanti della città, per non parlare della fama di cui godeva in qualità di artigiano artista soprattutto in virtù del fatto che il fotografo del passato doveva necessariamente avere una conoscenza notevole della chimica, della fisica, dell’ottica, nonché conoscenza dell’arte stessa intesa come disegno o pittura.
Con macchine fotografiche a banco ottico realizzate in legno pregiato egli riprenderà il mondo davanti ai suoi occhi curiosi e indagatori, immortalando luoghi, persone, storie della sua città e del circondario.
Ogni fotografia è un documento storico utile a ricostruire il passato e che dà forza, orgoglio e senso di appartenenza a tutti coloro che oggi sono gli eredi di quel mondo scomparso, ossia a noi tutti.
Ai suoi albori la fotografia viene conosciuta a Cefalù, grazie a delle preziose immagini all’albumina inviate “dal continente”, prettamente come novità scientifica, da amici e studiosi, al Barone Enrico Pirajno di Mandralisca, nonché ad altre realizzate a Palermo che ritraevano eroi del Risorgimento e, sparute alquanto rare foto di nobili famiglie cefaludesi che si potevano permettere “il lusso” di farsi immortalare in una foto ricordo. La fotografia localmente troverà terreno fertile, presso un personaggio, Michele Brocato, che riuscirà a dare uno sbocco professionale a questa arte. Egli a Cefalù fu l’unico vero divulgatore della fotografia che, solo più tardi, si svilupperà amatorialmente presso i notabili, più affascinati dalla curiosa novità e, professionalmente, presso pochi altri di cui si parlerà appresso.
Sandro Varzi