SANT’AMBROGIO
MERAVIGLIOSA BORGATA QUARTIERE DI CEFALÙ
Sant’Ambrogio è un villaggio nel Comune di Cefalù, situato su una terrazza sul mare nel centro del golfo tra gli scogli della Calura e la punta di Finale. Nonostante sia strettamente legato alle campagne e alle colline circostanti, è l’unica frazione del comune di Cefalù, che si trova a 6 km a est della città normanna.
Nonostante le sue dimensioni ridotte, Sant’Ambrogio è diviso in cinque zone, chiamate “Rioni”, i cui nomi “Chian’a Chiesa”, “Cozzomauro”, “Fontana”, “Ristinchi” e “Manche”, sono elementi essenziali della toponomastica e della geografia, molto cari agli abitanti del luogo.
Con la sua ricca storia, le bellezze naturali e la deliziosa cucina, questa gemma nascosta offre qualcosa a ogni viaggiatore che cerca un assaggio della vera cultura siciliana.
Situata su un promontorio a sud, circondata da colline coltivate a vigneti e oliveti ad est e ovest, e con il mare azzurro che si estende a nord, l’origine del villaggio risale al 1783, mentre il nome sembra derivare dalla presenza di un’antica cappella dedicata a Sant’Ambrogio, patrono di Milano.
Alla fine del XVI secolo venne scelto per la costruzione di una torre di avvistamento e comunicazione aragonese, mentre nell’Ottocento si sviluppò come un Casale rurale per i contadini che lavoravano le terre degli aristocratici cefaludesi.
Intorno al 1820 la famiglia Martino di Cefalù che aveva delle proprietä in quella zona, assegnò come patrimonio sacro al suddiacono Giovanni Martino un pezzo di terreno necessario per fabbricare una Cappella nel posto in cui vi era l’antica edicola di Sant’Ambrogio.
Del Santo se ne conservò il nome anche nella nuova Cappella.
I Borghigiani prima della erezione della Cappella compivano i propri doveri religiosi a Casalinate, un feudo a 4 km. dalla borgata, verso Castelbuono.
Presto il casale si trasformò in un villaggio, poiché vi sistabilirono famiglie contadine provenienti da Pollina, Castelbuono e Cefalù, e successivamente si insediarono altre persone provenienti da vari centri dell’Isola per lavorare alla costruzione della ferrovia sottostante, svolgendo attività artigianali.
La Chiesa, presente dal 1938, come testimonia una lapide presente sul posto, inizialmente era una Rettoria, dipendente dalla Cattedrale di Cefalù, ma successivamente divenne una Parrocchia autonoma quando, tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, Sant’Ambrogio raggiunse i 900 abitanti.
Non si conosce l’origine del culto di Sant’Ambrogio, che oltre a dare il nome al villaggio, è stato anche il patrono per alcuni anni, e non si sa nulla del culto della Madonna della Salute, che negli anni ’30 ha preso il posto di Sant’Ambrogio come patrona.
Dopo la fine della seconda guerra mondiale, Sant’Ambrogio ha iniziato a spopolarsi a causa di un forte flusso migratorio, soprattutto verso gli Stati Uniti d’America e, in misura minore, verso il Nord Italia e i paesi del centro-nord europeo.
Tuttavia ogni anno, molti di essi tornano durante l’estate, nella terza domenica di luglio, per celebrare la festa della Madonna della Salute, che attira pellegrini da tutti i paesi circostanti.
Si tratta di una vera festa di paese, in cui gli abitanti di Sant’Ambrogio ripropongono antichi giochi, musiche e canti, che divertono molto e, allo stesso tempo, mantengono vivo il ricordo della propria storia. L’atmosfera che si respira oggi a Sant’Ambrogio non è molto diversa da quella di un tempo: gli abitanti sono cordiali e disponibili, emanano un calore umano che è difficile trovare altrove.
L’economia semplice e la prevalenza di una comunità contadina e rurale spingono gli abitanti ad essere spontanei, disponibili e autentici. I giovani cercano di seguire l’esempio dei loro coetanei più evoluti, cercano di adattarsi ai tempi moderni, ma in fondo rimangono sempre ragazzi semplici, rispettosi delle regole e legati ai legami familiari.
lti di loro hanno seguito o stanno seguendo corsi di studio che possono aiutarli ad inserirsi più facilmente nel mondodel lavoro. Non mancano le bellezze naturali e i panorami mozzafiato: il Belvedere che si affaccia sulla famosa “Rocca” di Cefalù offre tramonti spettacolari, mentre le stradine pulite e le scalinate mozzafiato offrono scorci caratteristici sul mare sottostante, un mare azzurro, limpido e trasparente, come pochi altri.
Dal Belvedere, questa estensione di colore azzurrognolo si mostra in tutta la sua magnificenza. Il paese sorge su un promontorio che si affaccia sul mare, offrendo una vista panoramica sulla costa che va da Cefalù a S. Ambrogio.
Questa zona è caratterizzata da una macchia mediterranea con spiagge accessibili sia tramite una scalinata che porta direttamente al mare, sia in macchina lungo la strada statale 113. Una parte della spiaggia è gestita da due lidi, dotati di ampi parcheggi custoditi, bar e ristorante. Accanto si trova una piccola spiaggia libera circondata da scogli, alcuni dei quali emergono dall’acqua pescosa e poco profonda per un lungo tratto.
La posizione geografica di S. Ambrogio è invidiabile: da un lato si può ammirare il mare, con le Isole Eolie visibili nelle giornate limpide e serene, mentre dall’altro si possono osservare le montagne e gli alberi secolari del Parco delle Madonne e della Serra Guarneri.
L’eterogeneità del paesaggio è uno dei punti di interesse della zona, che permette di passare in pochi minuti dalle calde e soleggiate spiagge al fresco delle montagne, immersi nel verde e all’ombra degli alberi. A sud di S. Ambrogio, seguendo un sentiero che attraversa gli uliveti e gli agrumeti delle contrade Torrazza e Saponara, si arriva alla contrada Guarneri, dove è possibile immergersi nella tranquillità del luogo, ammirando la bellezza del panorama e la varietà della vegetazione.
L’altitudine e l’esposizione a Nord Est contribuiscono alla rigogliosa crescita della vite nei numerosi piccoli vigneti destinati all’uso familiare. Inoltre, i frassini, alberi della manna che stanno scomparendo e che si trovano solo in pochi comuni del circondario come Pollina e Castelbuono, prosperano grazie a queste condizioni.
Le riserve naturali del Guarneri e la Serra, caratterizzate da un bosco di sugheri e ornielli e dall’innesto del parco, sono famose per le loro rocce rossastre che si illuminano al tramonto, creando un’atmosfera affascinante e quasi inaccessibile. Questo paesaggio sembra un ampio anfiteatro naturale che incanta i visitatori. Non lontano da qui si trova una piccola chiesa, costruita circa 100 anni fa dai contadini della vicina contrada Lancenia. Vicino alla chiesa si trovano alcune case e un Bed and Breakfast, che è aperto soprattutto durante il periodo estivo.
A pochi passi dalla chiesetta, sulla punta estrema che si affaccia su “cappidduzzu”, dove lo sguardo si perde fino a Capo d’Orlando, si trova un piccolo gruppo di case, tutte costruite in pietra viva, con un cortile naturale che richiama i lavori di un tempo e la tranquillità dei pochi abitanti.
Le bellezze naturali di queste zone hanno attirato, negli ultimi anni, residenti dai dintorni che hanno costruito numerose ville che sovrastano S. Ambrogio da sud-est. Durante l’estate, il paese si risveglia per alcuni mesi con l’arrivo dei villeggianti e dei turisti, nonché il ritorno degli emigranti. Le strade si animano e tutti, giovani e meno giovani, si incontrano, si conoscono e stringono amicizia.
Le associazioni locali si impegnano per rendere le vacanze più allegre e divertenti, organizzando sagre, eventi sportivi, culturali e ricreativi, passeggiate lungo i vari sentieri che collegano le diverse zone, visite guidate ai luoghi più caratteristici, visite a una vicina azienda vinicola che produce vini di ottima qualità esportati in tutto il mondo, passeggiate a cavallo, serate danzanti, giochi, degustazioni di prodotti tipici, falò e grigliate notturne.
Foto Storiche Cefalù
Testo tratto dalla rivista “‘a Sicilia” Marsala Editore – 2012
Grazie a Salvatore Di Majo, per le bellissime immagini pubblicate nel gruppo Facebook “ Foto Storiche Cefalù “.
VIDEO BOX
Festa della Madonna della Salute, patrona di Sant’Ambrogio frazione di Cafalù (PA). Video di Salvatore Machì