L’INSEGNANTE 1975
Di Nando Cicero
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L’insegnante (1975) di Nando Cicero Il capostipite del sotto filone erotico dedicato alle professioni scolastiche. Il film è maggiormente ambientato a Cefalù, già dai titoli di inizio, dalla Marina in piazza Duomo e attorno alla Cattedrale . Il Club Méditerranée è il set principale delle riprese, con il bellissimo panorama di Cefalù in varie scene del film. Il film completo lo trovate in basso alla pagina.
Sulla scia allo strepitoso successo del Malizia (1973) di Salvatore Samperi, il cinema italiano popolare compie un deciso passo verso uno dei suoi filoni di clamoroso seguito: la “commedia-sexy”. Alla fine del decennio si svilupperà un vero e proprio sotto-filone di ambiente scolastico, tra ripetenti allupati, professori vittime di scherzi atroci e variegato personale scolastico devoto a un polo erotico unico, rappresentato da una bellissima protagonista femminile: Gloria Guida, Nadia Cassini, Lilli Carati, Annamaria Rizzoli. E soprattutto lei, la regina: Edwige Fenech. Da qui in poi, dopo le prove generali di simbolismo erotico con l’Ubalda e Giovannona Coscialunga, arriverà per l’attrice il titolo di “insegnante” per antonomasia della cosiddetta “commediaccia”.
Edwige è Giovanna, una giovane professoressa fidanzata con uno schizzato professore di educazione fisica, ingaggiata dalla famiglia del viscido onorevole Fifì Mottola per dare ripetizioni di greco al figlio Franco. Che ovviamente è interessato a tutt’altro e farà di tutto per conquistare la procace professoressa. Dietro la macchina da presa siede Nando Cicero, il più irriverente dei nostri registi del genere, che poi dirigerà la fulgida Edwige in altri film del filone, come le serie della “Soldatessa” o “Dottoressa” (la sostanza carnale, variando l’ordine dei mestieri, non cambia).
Avvalendosi di un cast di caratteristi di solidissimo mestiere (Vitali, Carotenuto, D’Angelo, Delle Piane, Cannavale, Caprioli), brillantissimi cantori di deflagrazione comica, Cicero avvia la stagione del filone scollacciato, memore delle lezioni di turbamento dei film proto-samperiani, in cui comincia a fare capolino il divertente teatro di maschere e gag confinate nelle aule di una scuola, in questo caso locata in una calda Palermo, in continuità con le commedie erotiche di ambientazione siciliana avviate nella prima metà degli anni Settanta.
La colonna sonora è affidata al navigatissimo maestro Piero Umiliani (1926 – 2001), che nel 1958 aveva compiuto una rivoluzione linguistica in campo cine-musicale con l’epocale commento jazz ne I soliti ignoti di Mario Monicelli.
Umiliani si affida a una radice tematica fresca, popolaresca e molto piacevole, perfettamente in linea con lo spirito farsesco dell’opera. Un tema principale la fa da padrone con innumerevoli variazioni in corso d’opera. Un secondo tema si avvale di sapori western (forse a voler omaggiare le prime collaborazioni con Cicero) ed è più o meno espresso da strumentazione tipica del genere. La parte più esplicitamente ballabile è invece affidata a un tango di sapore popolare. Infine non manca una cospicua presenza di atmosfere “lounge”, vero marchio di fabbrica del compositore fiorentino.