FESTA DELL’ IMMACOLATA
Patrona della Città di Cefalù
L‘Immacolata è la patrona di Cefalù e lo è fin dal 1650 circa. Malgrado l’indiscusso legame dei cefaludesi con la Vergine Panaghia, ciò è un fatto più dogmatico che pratico. Infatti, i Cefalutani venerano come patrono il Santissimo Salvatore della Trasfigurazione, titolare della basilica cattedrale di Cefalù. E’una questione strettamente piramidale.
l’Immacolata è, per i cefaludesi, l’inizio delle festività di Natale. Il paese si veste a festa: si accendono le luminarie; si allestiscono i presepi e gli alberi di Natale; si inizia a riunirsi nelle case per stare insieme mangiando e giocando a tombola e a carte; per le strade, si comincia a sentire la ninnariedda; le nonne preparano i catuobbisi.
La devozione alla Immacolata ci viene tramandata da diversi documenti che ne rivelano l’antichità nella fede del popolo cefaludese.
Il 19 Febbraio del 1588, il Vescovo Francesco Gonzaga fece il suo ingresso a Cefalù, a lui si deve l’istituzione “in perpetuum” di messe annue, da celebrarsi in Cattedrale, tra cui una in onore dell’Immacolata.
il testo a cui si fa riferimento riferimento, secondo quanto scritto nel sito della Cattedrale di Cefalù, è rinvenibile in una lapide posta un tempo all’interno della sacrestia.
Al Vescovo Francesco Gisulfo, con il consenso dei magistrati cittadini, si deve invece la celebrazione della solennità nel giorno dell’8 dicembre con l’aggiunta del voto del digiuno nella vigilia.
Il Libro Rosso del Municipio di Cefalù, riporta invece la “Formula del voto e giuramento, che fece il Magistrato di questa Città di Chefalù, in ossequio della Immacolata Concettione nell’8 di Dicembre 9° Ind. 1655″
Pochi anni dopo, più precisamente nel 1670, il Vescovo Giovanni Roano e Corrionero, eresse la cappella dell’Immacolata all’interno della Cattedrale, vicino alla porta della sacrestia, collocandovi una bella statua della SS vergine.
L’iscrizione apposta riportava come “Deiparae absque originali labe concepta, Civitatis et Regni hius Patronae totiusque Orbis ac Numini tutelari ut fideles ante oculos perpetuo haberent suorum advocatam peccatorum”.
Indulgenze plenarie e parziali ad septemnium vennero concesse nel 1773 da Papa Clemente XIV a coloro che, penitenti e confessi, avessero elevato preghiere all’Immacolata in Cattedrale per la solennità.
Nel 1800, durante l’episcopato di Mons. Francesco Vanni, lo scultore palermitano Federico Siragusa scolpì in marmo bianco la statua dell’Immacolata in sostituzione di quella in legno precedentemente collocata.
Il Vescovo Vanni, morì il 28 Novembre del 1803, fu sepolto ai piedi dell’altare dell’Immacolata e gli fu eretto un piccolo monumento dal Fidecommissario della sua eredità
Dopo l’eliminazione della cappella, la statua del Siragusa è stata collocata all’interno della sacrestia. Le spese per la realizzazione della statua furono coperte dalle offerte dei fedeli e gestite dal Rev. Damiano Coco, allora curatore della cappella.
Un agile libretto degli inizi del ‘900, autore il sac. Luigi Brocato Zito, narra con dovizia di particolari e l’enfasi tipica dell’epoca lo svolgimento delle “Feste Giubilari dell’Immacolato Concepimento di Maria SS. nel Dicembre del 1904 in Cefalù”.
Papa Pio XII ha stabilito che:
BEATA MARIA V. (( A GIBILMANNA )) APPELLATA, PRAECIPUA PATRONA TOTIUS DIOECESIS CEPHALUDENSIS EADEMQUE SUB TITULO IMMACULATAE CONCEPTIONIS VENERATA, PRIMARIA PATRONA URBIS CEPHALUDII CONSTITUITUR.
Foto Storiche Cefalù
Fonti: Post di Daniela Mendola – 8 Dicembre 2017
L’Immacolata Concezione nella fede del popolo cefaludese – di Salvatore Di Majo – Dal sito della Cattedrale di Cefalù
Dal libro “Serie dei Vescovi di Cefalù” di Giuseppe Misuraca 1960
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