
Vincenzo Maria Pintorno
(Cefalù 1862 – 1968)
Conseguito il diploma decise di lasciare la Sicilia per trasferirsi a Milano dove frequentò da flautista il salotto di Clara Maffei nobildonna della famiglia dei conti Carrara Spinelli.
Venne a contatto con Arturo Toscanini con il quale instaurò rapporti d’amicizia e riscosse la fiducia dell’editore Emilio Treves che gli chiese di dirigere l’opera “Gringoire” di Antonio Scontrino. Nel 1892, centenario della nascita di Gioacchino Rossini, ebbe l’incarico di formare due cori, costituiti da quattrocentocinquanta voci, per l’esecuzione dello “Stabat Mater” e della “Preghiera” dal “Mosè“, del compositore pesarese, che vennero diretti da Giuseppe Verdi.
Sempre 1892, Vincenzo Maria Pintorno aveva appena trent’anni, fu chiamato per dirigere al teatro Alfieri di Torino, “Le vispe comari di Windsor “di Otto Nicolai (1810-1849); il “Nabucco” e “I Vespri Siciliani “di Giuseppe Verdi.
La Gazzetta di Torino scrive di lui: Intuito interpretativo ragguardevolissimo, gusto musicale impeccabile, scienza dotta dell’effetto, cura paziente e meticolosa del dettaglio, energia tutta meridionale, un ascendente personale notevole, sono le qualità che rendono Vincenzo Maria Pintorno uno dei direttori e concertatori meglio amati dal nostro pubblico.
Il redattore della pagina musicale del quotidiano torinese concludeva la sua nota scrivendo ancora sul Pintorno: “oltre ad un vivacissimo applauso di sortita, ebbe nella esecuzione della Sinfonia del Nabucco quel che si chiama una vera ovazione”.
L’esordio tra il pubblico dell’elegante e raffinato capoluogo piemontese poteva considerarsi, per il siciliano di Cefalù Vincenzo Maria Pintorno la risultanza dell’onda lunga del triennio precedente allorché il Maestro, tornato a Milano, dopo una relativa breve parentesi (era stato docente di flauto nel Liceo “Rossini di Pesaro”) si volle dedicare alla direzione d’orchestra.
Da quell’anno in poi, oltre al Teatro “Alfieri” di Torino, fu al “Nuovo” di Firenze, al “San Carlo” di Napoli e al “Carlo Felice” di Genova.
ll Maestro Pintorno accetta la sfida fuori dalla nostra Italia. Così dal 1893 al 1896 egli diresse al “San Carlos” di Lisbona una serie d’opere soprattutto di compositori Italiani il “Mosé” di Rossini, “I puritani” di Vincenzo Bellini, il nostro siciliano di Catania che pur nella sua breve vita (1809-1835) ha raggiunto le vette dell’immortalità.
Ed ancora il Pintorno diresse ” Gli Ugonotti” di Meyerbeer, la “Carmen” di Bizet, la “Gioconda” di Ponchielli, il “Ballo in maschera“, “L’Aida“, “Otello” di Verdi. In terra portoghese il Maestro Pintorno è insignito dallo stesso Re del Portogallo “Cavaliere dell’ordine di Cristo“.
Alla fine del 1896 ritornò in Italia dove operò come direttore d’orchestra. Nel triennio successivo vinse due concorsi a cattedra di canto nel Liceo musicale “Benedetto Marcello” di Venezia e nel Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, ma rinunziò rimanendo a Milano ove nel 1903 gli venne offerta la cattedra di canto al Conservatorio Giuseppe Verdi, dove insegnò dal 1903 al 1932.
Fonte Biografia: – Prof. Domenico Portera – https://digilander.libero.it/poliskephaloidion/Biogr.Pintorno.htm
Altre fonti: Wikipedia

